mercoledì 18 marzo 2009

I MONUMENTI

COSA C’E’ DA VEDERE (I MONUMENTI)
LA COLLEGIATA DI SAN FIORENZO: è la costruzione di massimo pregio, eretta nel 1273 ma rifatta alla fine del 400. All'interno della Colleggiata, splendido esempio di architettura romanica, sono molte le bellezze che meritano di essere visitate: dagli affreschi dell'Abside centrale, risalenti al XV secolo, alla cappella del SS. Sacramento risalente al 1656, il Crocifisso ligneo a grandezza naturale conservato nell'Abside della navata sinistra ed attribuito ad un valente scultore piacentino della prima metà del 1700, l’altare in marmo policromo realizzato da Giampaolo Panini.La Collegiata sorge maestosa nella centrale piazza Molinari. Sulla sinistra dell’edificio si eleva isolata l’imponente torre civica alta 47 metri, ex torre medioevale adattata a campanile nel XVIII secolo.

PIAZZA FRATELLI MOLINARI: è la piazza storica dove sorge l’antica Collegiata. Sul lato Nord si affaccia palazzo Gonzaga con la sua altana che domina il centro storico.
CORSO GARIBALDI (Contrada Dritta): è la via principale del centro storico, la contrada dritta, la strada maestra, la vecchia via Emilia, ricoperta completamente da sampietrini. Sulla via più antica della città si affacciano edifici storici (palazzo Grossi, palazzo Lucca, palazzo Verderi, palazzo Volpi, ecc.), vari negozi e botteghe.

PALAZZO GROSSI: edificio di epoca Rinascimentale che si affaccia su Corso Garibaldi con le sue maestose finestre ad arco acuto ornate da preziosi fregi decorati in cotto.
PALAZZO BERTAMINI LUCCA: imponente edificio Settecentesco a pianta rettangolare. Nell’interno è presente una piccola cappella affrescata da Bartolomeo Rusca e Francesco Natali. Nella parte retrostante oggi separato dall’antico palazzo da via Roma c’è il vasto giardino (attuale polmone verde della città).

EX CONVENTO CISTERCENSE E CHIESA DI SAN GIOVANNI: imponente complesso risalente al XIV secolo, ora completamente ristrutturato e adibito a Comune, ad auditorium e a Biblioteca.

TEATRO VERDI: realizzato nell’anno 1853, ampliato nel 1914, riaperto nel marzo 2006 è il secondo teatro della provincia. L’interno ricalca in piccolo il teatro La Scala di Milano con una capienza di 600 persone. Inaugurato con l’Attila, musica del maestro Cavalier Giuseppe Verdi.

CHIESA DELLA BEATA VERGINE DI CARAVAGGIO: edificio religioso che risale agli anni 1731-1749. Elegante barocco con la sua particolare facciata incompleta che fa da sfondo a via Mazzini.

ORATORIO DELLA BUONA MORTE: il più antico della città, è a navata unica con cupola elissoidale.

PARCO LUCCA: compreso fra viale Roma, la liena ferroviaria e viale Cairoli rappresenta il vasto polmone verde della città con le sue piante secolari fu giardino privato del palazzo omonimo.

ASILO LUCCA: Asilo Lucca ed ex Convento di San Francesco (accesso via Teofilo Rossi). Adibito ad asilo 1863, fu di proprietà di Napoleone Bonaparte. Il chiostro è ornato dagli stemmi delle più importanti famiglie di Fiorenzuola d'Arda.

LE VILLE: Villa Cipelli sulla Castellana (viale Illica) alle porte di Fiorenzuola e Villa Ligabue in centro storico presidio militare tedesco ai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

PIAZZA CADUTI: è la piazza di maggior aggregazione dei fiorenzuolani. Di pianta rettangolare e di modeste dimensioni ci si affacciano il monumento ai Caduti della guerra del 1915-18 con vasto giardino pubblico, l’ex Albergo Croce Bianca, risalente al 1600 oggi adibito a bar piccola cucina e a locale notturno molto frequentato, il Gran Caffè Roma con un moderno ed imponente fabbricato dove un tempo sorgeva un antico palazzo poi demolito. Dal dopoguerra ad oggi questa piazza è luogo di contrattazione specialmente alla domenica mattina di commercianti, allevatori e agricoltori della zona. Quando la parola data e una stretta di mano vale di più di qualsiasi altra cosa!
CIMITERO EBRAICO: risalente all’ottocento.

VELODROMO ATTILIO PAVESI (ex PACCIARELLI): anche se un monumeno non è poco ci manca. Pista in cemento di fama mondiale. Risale al 1929 e si estentende per una lunghezza di 394 metri. Nel dopoguerra fu ristrutturato per iniziativa di Olimpio Gambini. E' stato teatro di sfide tra illustri campioni, fra i quali Bartali e Coppi. Negli ultimi anni, dopo una ulteriore ristrutturazione, ha ospitato i Campionati Italiani, la Coppa del Mondo nel 1997, i Campionati Mondiali Juniores e la Sei Giorni delle Rose. Sotto la tribuna è stato adibito una sala museo dedicata al ciclista piacentino e campiona olimpionico Attilio Pavesi.

SCATTI D'EPOCA DI FIORENZUOLA D'ARDA
VIALE GALILEO GALILEI. Quel lungo corridoio verde che divide Fiorenzuola a metà e che collega il vecchio con il nuovo.Quella linea retta delimitata a destra e a sinistra da condomini residenziali e occupata da curatissime aiuole e da stretti vialetti ciclo-pedonali dove la gente si incontra.
CORSO GARIBALDI. La Strada Dritta o Contrada Dritta la chiamano i Fiorenzuolani del sasso. E' il cuore, è la via principale del paese che taglia in due il centro storico.Cubetti di porfido, palazzi signorili, negozi, locali pubblici e botteghe, luminarie natalizie.

IL VASCONE, LA TORRE DELL'ACQUEDOTTO. La torre piezometrica d'acciaio posta alle porte di Fiorenzuola a pochi metri dal Ponte di Maria Luigia sul torrente Arda è uno dei simboli della città. Fu realizzata nel lontano 1911.

Le vie e i fabbricati attorno al quartiere Piazzone, la parte occidentale del centro storico, verso il ponte sull’Arda. Le case popolari addossate alla via Emilia. Via Carducci, Piazza San Giovanni, via Teofilo Rossi. Case basse e colori caldi. Con quei personaggi seduti fuori, ai tavoli del Bar San Giovanni, un tempo Bar Africana. Assomiglia ad una borgata romana.


La parte orientale è l’esatto contrario. Più moderna, più elegante, con il verde e gli alti condomini realizzati negli anni ’60-’70.


..vale anche per noi: "La via Emilia era la prateria delle mie scorribande solitarie e le sue città erano i luoghi e le mura di un mio desiderio giovanile, un sogno americano radicato da decenni in piena terra d'Emilia..."
Pier Vittorio Tondelli


La ZOBIA, Ponta l'Ov la battaglia delle uova, il Teatro Verdi, la fortuna...