Bar Caminetto con la saletta al piano interrato, in Corso Garibaldi.
Bar Riva in Corso Garibaldi, che un tempo era una pasticceria.
My Way poi Blu Moon, Angelo Azzurro e Dreams di Cristina Morsia del American Bar Marylin.
Il circolo Tamaco Club di Mario Tosini e Marco Corsini, sede del Motofuria in via Sa Rocco, con sala concerti.
Bar Frenk in zona Torchina, di Francesco Leggero.
Il piccolo Caffè Saltatappo di Marco Cammi che fa angolo fra Corso Garibaldi e Piazza Caduti, dove tanto tempo fa sorgeva l’antica Porta Parma.
Teatro Verdi con gli spettacoli di: Ascanio Celestini, Isabella Ferrari, ecc.
LA FIORENZUOLA DA BERE
Fiorenzuola di notte non ha mai avuto niente da invidiare a città della zona anche più numerose del Capoluogo della Valdarda.
I venerdì sera degli anni ‘80 e ‘90 in centro alla discoteca My Way in via Risorgimento 11 (ex discoteca Risorgimento). Locale che ha fatto ballare generazioni e generazioni di Fiorenzuolani e che richiamava numerosi ragazzi anche dai paesi limitrofi e da fuori provincia con il DJ Guido Mondelli. Il My Way è entrato nella storia di Fiorenzuola e ancora oggi, a distanza di anni, molti lo portano nel cuore.
Il ricordo piacevole del bere i cocktail nel bicchiere di vetro (allora si poteva), la coltre di fumo di sigaretta che si addensava ovunque (allora si poteva fumare), l’appartarsi nel buio dei divanetti o al piano superiore. Lo struscio delle vasche attorno alla pista. I bagni interrati. Alla fine degli anni 90’ cambiò denominazione in Angelo Azzurro ma non fu un grande successo e per reggere la concorrenza si decise di dare una connotazione originale e diversa dagli altri locali della zona organizzando serate gay e il locale si riempiva. Poi la chiusura e la riapertura non fortunata nel 2006 sotto l’insegna Dreams.
Altro locale storico di Fiorenzuola è lo Scacco Matto. Lungo la via Emilia in direzione Piacenza, alla porte di Fiorenzuola, sembra un’astronave con la sua forma circolare, gli oblò e una ampia cupola a fare da copertura invece è la patria del liscio. Lo Scacco Matto di Fiorenzuola.
Fiorenzuola di notte non ha mai avuto niente da invidiare a città della zona anche più numerose del Capoluogo della Valdarda.
I venerdì sera degli anni ‘80 e ‘90 in centro alla discoteca My Way in via Risorgimento 11 (ex discoteca Risorgimento). Locale che ha fatto ballare generazioni e generazioni di Fiorenzuolani e che richiamava numerosi ragazzi anche dai paesi limitrofi e da fuori provincia con il DJ Guido Mondelli. Il My Way è entrato nella storia di Fiorenzuola e ancora oggi, a distanza di anni, molti lo portano nel cuore.
Il ricordo piacevole del bere i cocktail nel bicchiere di vetro (allora si poteva), la coltre di fumo di sigaretta che si addensava ovunque (allora si poteva fumare), l’appartarsi nel buio dei divanetti o al piano superiore. Lo struscio delle vasche attorno alla pista. I bagni interrati. Alla fine degli anni 90’ cambiò denominazione in Angelo Azzurro ma non fu un grande successo e per reggere la concorrenza si decise di dare una connotazione originale e diversa dagli altri locali della zona organizzando serate gay e il locale si riempiva. Poi la chiusura e la riapertura non fortunata nel 2006 sotto l’insegna Dreams.
Altro locale storico di Fiorenzuola è lo Scacco Matto. Lungo la via Emilia in direzione Piacenza, alla porte di Fiorenzuola, sembra un’astronave con la sua forma circolare, gli oblò e una ampia cupola a fare da copertura invece è la patria del liscio. Lo Scacco Matto di Fiorenzuola.
Scacco Matto il tempio del Liscio con: Franco Bagutti, I Mister, Sergio Boni, Giampiero Visconti, Ultimo Tango, Landi Valentini, Vanni Catellani, Ringo, Sandrino Piva, i Tecnicolors, Max Venegoni ecc.
Locale che da anni il mercoledì notte si trasforma per i giovani nottambuli della zona con balli latino-americani e musica a 360° fino all’alba. Fanno il pienone anche gli afro raduni.
Poi ci sono i bar. Tantissimi a Fiorenzuola aperti tutta la notte. Oggi un po’ meno. I locali storici del centro con la Croce Bianca, con il sui grandi spazi, gli aperitivi, il pre-discoteca del venerdì e del sabato sera. Il Bar Roma, anzi il Grande Caffè Roma, il bar fondato nel lontano 1938 dalla famiglia Maccagni, dai tre fratelli Antonio, Goliardo, Calcedonio (detto Tanen) che poi passarano il testimone ai figli di Goliardo: Franco e Antonio, il bar della “Fiorenzuola bene” con i suoi drinks, il gelato artigianale, i tavolini all’aperto di fianco al monumento e di notte Piazza Caduti si infiamma, è la piccola movida della città sull’Arda, è un brulicare continuo di giovani.
Gli altro Bar del Centro con le loro numerose compagnie di “ragazzi”. Quelli di Corso Garibaldi: l’American Bar Riva posto nell’omonimo palazzo antico, e il Bar Caminetto di Max con la sua taverna nell’antico e sfarzoso palazzo Grossi qui una volta ci facevano pura la pizza.
I locali di via Liberazione: lo Snak Bar e il Bar Sport. Il Bar Tre Mori di Piazza Molinari, la suggestiva piazza della Chiesa Maggiore, la Collegiata di San Fiorenzo. Il Bar Merilyn di Cristina in via Bressani con il suo bancone circolare, lo spazio all’aperto, il piano-bar. Il Mathis, il bar del albergo Mathis (ex Bar Domus), tradizionale punto di ritrovo per la notte di San Silvestro dei giovani Fiorenzuolani. Il Caffè dei Mercanti (ex Bastimento e Silver Bar) di via XX Settembre, sotto l’Albergo Concordia, gestito dal Cece con la piccola cucina e l’ampia scelta di vini. Il Bar Commercio covo interista, e ritrovo dei calciatori del Magico Fiorenzuola degli anni ‘90, con l’ampio spazio all’aperto di Piazza Marsala. E poi il Follet’s Pub di Imo Ferro un vero e proprio “personaggio”, locale posto lungo la via Emilia, in zona scuole elementari e sottopassaggio, luogo di ritrovo di bagordi e tiratardi di ogni età specialmente negli orari più disparati dei fine settimana. Un tuffo nel passato con il Bar Stazione negli anni 80’, il Lord Nelson in via San Fiorenzo, il Bar Posta aperto anche di sera, il Bar Finetti poi diventato Bar Paradiso in via Gramsci e il Bar Esedra (oggi Mathis) con i suoi panini negli anni 90’. E poi, il pub. Il Floyd Pub (ex Devil’s Forest Pub di Orientino) con il suo grande assortimento di birre, gli spuntini e i concerti. Gli affollati locali delle zone residenziali, le zone che sulla carta dovrebbero essere le più tranquille e invece… il Bar Joker dei fratelli Draghi, il Bar Darwin di Giovanni “Campari”, il Bar Giardino poi Bar Paradiso del Frank con le loro numerose compagnie di giovani, il ristorante pizzeria Da Balocchi di via Fiume e il suo cenone di Capodanno. Il circolo Tamaco Club (Tanein, Mario Tosini, Corsaro) in via San Rocco.
E poi le serate alternative con l’Harem di Daiana ed Esmeralda, il Night posto in via Emilia Parmense di fianco al Bowling dove una volta c’era la discoteca Alibi conosciuta in tutta Italia alla fine degli anni 90’. Oggi di quel capannone di via Buozzi angolo via Emilia, che ha ospitato anche il pub Cubano, il Roxy Bar e le stagioni estive delle discoteche Freego e Style che hanno fatto ballare i giovani fiorenzuolani non c’è purtroppo più traccia.
Le serate che si concludono all’alba oggi davanti ai forni (al Vecchio Forno del Ponte in piazza Rocca o al forno di via Liberazione) a fare colazione con un trancio di pizza, una focaccia o un paio di brioches. Una volta ci si ritrovava al Bar Ponte o da Mario, al Bar Ugo e aggiungiamoci pure il Bar Juventus. I bar della via Emilia, quelli che non chiudono mai, luoghi di ritrovo degli ultimi ad andara a letto, quelli della buonanotte all'alba, a raccontarsi davanti ad un cappuccino con brioches cosa avevamo combinato di bello, storie leggendarie di fantomatici agganci, avventure da pelle d'oca ecc. ecc.
Da non dimenticare le feste di paese: San Fiorenzo, Festa della Primavera e Zobia, la Festa dei Lavoratori 1° maggio quartiere Darwin, il rock festival "Why Not?", la Notte Bianca di Fiorenzuola, manifestazioni di grande richiamo con i locali che si riempiono a dismisura. Negli anni ’80 e ’90, il dopo-Zobia dei fiorenzuolani al lunedì sera dopo la sfilata dei carri alla discoteca My Way e poi ancora al martedì sempre al My Way o al veglione allo Scacco Matto.
Bar Caminetto con la saletta al piano interrato, in Corso Garibaldi.
Bar Riva in Corso Garibaldi, che un tempo era una pasticceria.
La discoteca My Way poi divenuta: Blu Moon, Angelo Azzurro e Dreams di Cristina Morsia del American Bar Marylin.
Il circolo Tamaco Club di Mario Tosini e Marco Corsini, sede del Motofuria in via Sa Rocco, con sala concerti.
Il Bar Frenk in zona Torchina, di Francesco Leggero.
Il piccolo Caffè Saltatappo di Marco Cammi che fa angolo fra Corso Garibaldi e Piazza Caduti, dove tanto tempo fa sorgeva l’antica Porta Parma.
Il Teatro Verdi con gli spettacoli di: Ascanio Celestini, Isabella Ferrari, ecc.
Passano gli anni, cambiano i locali, gli stili, gli usi e i costumi delle generazioni ma la voglia dei fiorenzuolani di divertimento e di notti brave quella non cambia mai.
Locale che da anni il mercoledì notte si trasforma per i giovani nottambuli della zona con balli latino-americani e musica a 360° fino all’alba. Fanno il pienone anche gli afro raduni.
Poi ci sono i bar. Tantissimi a Fiorenzuola aperti tutta la notte. Oggi un po’ meno. I locali storici del centro con la Croce Bianca, con il sui grandi spazi, gli aperitivi, il pre-discoteca del venerdì e del sabato sera. Il Bar Roma, anzi il Grande Caffè Roma, il bar fondato nel lontano 1938 dalla famiglia Maccagni, dai tre fratelli Antonio, Goliardo, Calcedonio (detto Tanen) che poi passarano il testimone ai figli di Goliardo: Franco e Antonio, il bar della “Fiorenzuola bene” con i suoi drinks, il gelato artigianale, i tavolini all’aperto di fianco al monumento e di notte Piazza Caduti si infiamma, è la piccola movida della città sull’Arda, è un brulicare continuo di giovani.
Gli altro Bar del Centro con le loro numerose compagnie di “ragazzi”. Quelli di Corso Garibaldi: l’American Bar Riva posto nell’omonimo palazzo antico, e il Bar Caminetto di Max con la sua taverna nell’antico e sfarzoso palazzo Grossi qui una volta ci facevano pura la pizza.
I locali di via Liberazione: lo Snak Bar e il Bar Sport. Il Bar Tre Mori di Piazza Molinari, la suggestiva piazza della Chiesa Maggiore, la Collegiata di San Fiorenzo. Il Bar Merilyn di Cristina in via Bressani con il suo bancone circolare, lo spazio all’aperto, il piano-bar. Il Mathis, il bar del albergo Mathis (ex Bar Domus), tradizionale punto di ritrovo per la notte di San Silvestro dei giovani Fiorenzuolani. Il Caffè dei Mercanti (ex Bastimento e Silver Bar) di via XX Settembre, sotto l’Albergo Concordia, gestito dal Cece con la piccola cucina e l’ampia scelta di vini. Il Bar Commercio covo interista, e ritrovo dei calciatori del Magico Fiorenzuola degli anni ‘90, con l’ampio spazio all’aperto di Piazza Marsala. E poi il Follet’s Pub di Imo Ferro un vero e proprio “personaggio”, locale posto lungo la via Emilia, in zona scuole elementari e sottopassaggio, luogo di ritrovo di bagordi e tiratardi di ogni età specialmente negli orari più disparati dei fine settimana. Un tuffo nel passato con il Bar Stazione negli anni 80’, il Lord Nelson in via San Fiorenzo, il Bar Posta aperto anche di sera, il Bar Finetti poi diventato Bar Paradiso in via Gramsci e il Bar Esedra (oggi Mathis) con i suoi panini negli anni 90’. E poi, il pub. Il Floyd Pub (ex Devil’s Forest Pub di Orientino) con il suo grande assortimento di birre, gli spuntini e i concerti. Gli affollati locali delle zone residenziali, le zone che sulla carta dovrebbero essere le più tranquille e invece… il Bar Joker dei fratelli Draghi, il Bar Darwin di Giovanni “Campari”, il Bar Giardino poi Bar Paradiso del Frank con le loro numerose compagnie di giovani, il ristorante pizzeria Da Balocchi di via Fiume e il suo cenone di Capodanno. Il circolo Tamaco Club (Tanein, Mario Tosini, Corsaro) in via San Rocco.
E poi le serate alternative con l’Harem di Daiana ed Esmeralda, il Night posto in via Emilia Parmense di fianco al Bowling dove una volta c’era la discoteca Alibi conosciuta in tutta Italia alla fine degli anni 90’. Oggi di quel capannone di via Buozzi angolo via Emilia, che ha ospitato anche il pub Cubano, il Roxy Bar e le stagioni estive delle discoteche Freego e Style che hanno fatto ballare i giovani fiorenzuolani non c’è purtroppo più traccia.
Le serate che si concludono all’alba oggi davanti ai forni (al Vecchio Forno del Ponte in piazza Rocca o al forno di via Liberazione) a fare colazione con un trancio di pizza, una focaccia o un paio di brioches. Una volta ci si ritrovava al Bar Ponte o da Mario, al Bar Ugo e aggiungiamoci pure il Bar Juventus. I bar della via Emilia, quelli che non chiudono mai, luoghi di ritrovo degli ultimi ad andara a letto, quelli della buonanotte all'alba, a raccontarsi davanti ad un cappuccino con brioches cosa avevamo combinato di bello, storie leggendarie di fantomatici agganci, avventure da pelle d'oca ecc. ecc.
Da non dimenticare le feste di paese: San Fiorenzo, Festa della Primavera e Zobia, la Festa dei Lavoratori 1° maggio quartiere Darwin, il rock festival "Why Not?", la Notte Bianca di Fiorenzuola, manifestazioni di grande richiamo con i locali che si riempiono a dismisura. Negli anni ’80 e ’90, il dopo-Zobia dei fiorenzuolani al lunedì sera dopo la sfilata dei carri alla discoteca My Way e poi ancora al martedì sempre al My Way o al veglione allo Scacco Matto.
Bar Caminetto con la saletta al piano interrato, in Corso Garibaldi.
Bar Riva in Corso Garibaldi, che un tempo era una pasticceria.
La discoteca My Way poi divenuta: Blu Moon, Angelo Azzurro e Dreams di Cristina Morsia del American Bar Marylin.
Il circolo Tamaco Club di Mario Tosini e Marco Corsini, sede del Motofuria in via Sa Rocco, con sala concerti.
Il Bar Frenk in zona Torchina, di Francesco Leggero.
Il piccolo Caffè Saltatappo di Marco Cammi che fa angolo fra Corso Garibaldi e Piazza Caduti, dove tanto tempo fa sorgeva l’antica Porta Parma.
Il Teatro Verdi con gli spettacoli di: Ascanio Celestini, Isabella Ferrari, ecc.
Passano gli anni, cambiano i locali, gli stili, gli usi e i costumi delle generazioni ma la voglia dei fiorenzuolani di divertimento e di notti brave quella non cambia mai.
Discoteca RISORGIMENTO poi divenuta MY WAY |
Discoteca SCACCO MATTO lungo la via Emila alle porte di Fiorenzuola con dl Roberto Lodola e Alex Mondina. Il liscio anche la domenica pomeriggio, i balli latino-americani, le serate Afro e i frequentatissimi Mercoledi notte degli anni 90' |
ALTRI LOCALI DELLA VALDARDA: Discoteca Le Ruote di Roveleto di Cadeo, il Fillmore di Cortemaggiore ex cinema adattato a sala per concerti con gruppi e cantanti di rango (Vasco Rossi, Max Gazzè, Tonino Carotone), il Boomerang poi Byba “la piccola Parigi” di Lusurasco (Alseno), il Dancing Mulino del Po a San Nazzaro (Monticelli d’Ongina), il Parco delle Driadi giardino estivo con pista da ballo e il ristorante discoteca Stradivarius di Castell’Arquato, il Rance di Morfasso.